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15 Aprile 2021

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La sindrome del tunnel carpale

La sindrome del tunnel carpale

La sindrome del tunnel carpale è un disturbo neurologico, che interessa il polso e la mano, e che provoca dolore, senso di intorpidimento e formicolio locale, spesso conseguenza di una sofferenza del nervo mediano, che transita per il polso, attraverso una struttura nota per l’appunto come tunnel carpale.tunnel carpale

Il tunnel carpale è lo stretto canale racchiuso dalle ossa carpali sul fronte dorsale del polso e dal legamento carpale trasverso sul fronte palmare. Esso prende il nome particolare di tunnel perché rappresenta una via di passaggio per ben nove tendini (di altrettanti muscoli flessori della mano) e per il nervo mediano, un nervo misto (cioè sia sensitivo che motorio).

La sindrome del tunnel carpale è dovuta alla compressione/schiacciamento del tratto di nervo mediano che transita attraverso il suddetto tunnel. Tale compressione può scaturire da un restringimento del canale stesso per ragioni ossee o per un ispessimento del legamento trasverso o della guaina sinoviale che ricopre i tendini che transitano col nervo, riducendo lo spazio ad esso dedicato. La compressione del nervo comporta la sua irritazione e successiva infiammazione con conseguente dolore e alterazione delle funzioni del nervo stesso, che sfocia in due sintomi classici della sindrome del tunnel carpale: formicolio e senso di intorpidimento alla mano e al polso.

 

Cause e Fattori di Rischio

 

L’osservazione e lo studio di numerosi casi clinici suggeriscono che all’insorgenza della sindrome del tunnel carpale concorrano più fattori concomitanti, piuttosto che una singola condizione. Tra questi fattori figurano:

  • La predisposizione anatomica alla patologia. Le persone con un tunnel carpale molto stretto sono maggiormente suscettibili a sviluppare tale sindrome.
  • Il sesso. Secondo i dati statistici raccolti in più parti del Mondo, la sindrome del tunnel carpale è più frequente tra le donne.
  • Alcune patologie. Secondo diverse fonti, patologie come diabete, artrite reumatoide, gotta, obesità, ritenzione idrica cronica, insufficienza renale e ipotiroidismo favorirebbero la comparsa della sindrome del tunnel carpale.
  • Traumi e infortuni. Traumi e fratture del polso modificano la struttura anatomica del tunnel carpale e, inevitabilmente, anche dello spazio entro cui transitano i tendini flessori e il nervo mediano; tali modifiche potrebbe sfociare, prima o poi, in una compressione nervosa o in una degenerazione tendinea.
  • Particolari attività manuali. Sebbene non esistano al momento prove scientifiche a riguardo, sembra che la ripetizione di certi movimenti con le mani e con il polso determini dei microtraumi a livello del tunnel carpale, che sfociano poi in uno restringimento e in una sofferenza di ciò che vi transita attraverso.

 

Sintomi

 

Ai suoi esordi, la sindrome del tunnel carpale provoca sintomi transitori, che vanno e vengono. Nelle fasi successive, invece, diventa un disturbo semi-cronico o cronico, che causa sintomi continui, durante l’intera giornata. Le forme più gravi possono degenerare in un danno del nervo mediano e anche dei tendini dei muscoli flessori della mano. La prolungata presenza di dolore, formicolio e intorpidimento alle dita delle mani, e la loro comparsa di notte sono importanti campanelli d’allarme, che vanno riferiti subito al proprio medico.

Per diagnosticare la sindrome del tunnel carpale, sono spesso sufficienti le informazioni fornite da un esame obiettivo accurato e una meticolosa valutazione della storia clinica (anamnesi) del paziente. Tuttavia, capita molto di frequente che i medici approfondiscano le indagini ricorrendo a ulteriori esami e a test più specifici, quali lo studio della conduzione nervosa, l’elettromiografia, i raggi X e gli esami del sangue.

 

Terapia

 

Il trattamento della sindrome del tunnel carpale varia a seconda della gravità e della durata dei sintomi: infatti, quando la sintomatologia è moderata, sopportabile e presente da pochi mesi, l’approccio terapeutico alla condizione è di tipo conservativo; invece quando le manifestazioni sono intense e tali da influenzare negativamente la vita quotidiana ormai da più di 6-10 mesi, la terapia classicamente indicata dai medici è di tipo chirurgico. Il trattamento precoce e tempestivo quindi assicura tempi di guarigione più veloce e riduce in modo importante le probabilità di ricorrere alla chirurgia (la quale allunga enormemente i tempi di recupero).

Tra i trattamenti conservativi per la sindrome del tunnel carpale, figurano il riposo e l’applicazione locale di ghiaccio; l’utilizzo di un tutore di posizione; l’assunzione di un farmaco antinfiammatorio non-steroideo (FANS) e soprattutto la fisioterapia e l’esercizio terapeutico. Esistono degli esercizi di stretching e mobilità del polso che permettono di attenuare la tensione a carico dei tendini passanti per il tunnel carpale con effetto decompressivo nei confronti del nervo mediano.

 

Prevenzione

 

Poiché la sindrome del tunnel carpale è collegata a determinate attività lavorative, può risultare utile:

  • Ridurre la forza con cui si eseguono certe operazioni. Spesso, certe attività manuali sono eseguite, senza volere, con più forza del necessario. Modificare tale atteggiamento potrebbe alleviare la tensione alle articolazioni del polso e della mano.
  • Fare delle pause frequenti. Durante i lavori manuali, specie quelli molto faticosi e stressanti, è bene fare delle pause frequenti. Ciò permette, come nel caso precedente, di alleggerire la tensione a carico della mano e del polso.
  • Migliorare la postura generale del corpo. Una postura scorretta di spalle e collo si ripercuote su tutto il resto del corpo, comprese braccia e mani.
  • Mantenere al caldo la mano sofferente. Il calore garantisce una buona flessibilità della mano. Se si lavora all’aperto, nella stagione invernale, può essere utile indossare dei guanti senza dita.
  • Fare attenzione alla posizione del polso. È buona norma predisporre la postazione lavorativa in modo tale da evitare al polso le posizioni più scomode e stressanti. Per esempio, chi trascorre molte ore al computer è opportuno che tenga la tastiera a livello dei gomiti o più in basso.

 

Lo staff fisioterapico