La sindrome del tunnel carpale è un disturbo neurologico, che interessa il polso e la mano, e che provoca dolore, senso di intorpidimento e formicolio locale, spesso conseguenza di una sofferenza del nervo mediano, che transita per il polso, attraverso una struttura nota per l’appunto come tunnel carpale.
Il tunnel carpale è lo stretto canale racchiuso dalle ossa carpali sul fronte dorsale del polso e dal legamento carpale trasverso sul fronte palmare. Esso prende il nome particolare di tunnel perché rappresenta una via di passaggio per ben nove tendini (di altrettanti muscoli flessori della mano) e per il nervo mediano, un nervo misto (cioè sia sensitivo che motorio).
La sindrome del tunnel carpale è dovuta alla compressione/schiacciamento del tratto di nervo mediano che transita attraverso il suddetto tunnel. Tale compressione può scaturire da un restringimento del canale stesso per ragioni ossee o per un ispessimento del legamento trasverso o della guaina sinoviale che ricopre i tendini che transitano col nervo, riducendo lo spazio ad esso dedicato. La compressione del nervo comporta la sua irritazione e successiva infiammazione con conseguente dolore e alterazione delle funzioni del nervo stesso, che sfocia in due sintomi classici della sindrome del tunnel carpale: formicolio e senso di intorpidimento alla mano e al polso.
L’osservazione e lo studio di numerosi casi clinici suggeriscono che all’insorgenza della sindrome del tunnel carpale concorrano più fattori concomitanti, piuttosto che una singola condizione. Tra questi fattori figurano:
Ai suoi esordi, la sindrome del tunnel carpale provoca sintomi transitori, che vanno e vengono. Nelle fasi successive, invece, diventa un disturbo semi-cronico o cronico, che causa sintomi continui, durante l’intera giornata. Le forme più gravi possono degenerare in un danno del nervo mediano e anche dei tendini dei muscoli flessori della mano. La prolungata presenza di dolore, formicolio e intorpidimento alle dita delle mani, e la loro comparsa di notte sono importanti campanelli d’allarme, che vanno riferiti subito al proprio medico.
Per diagnosticare la sindrome del tunnel carpale, sono spesso sufficienti le informazioni fornite da un esame obiettivo accurato e una meticolosa valutazione della storia clinica (anamnesi) del paziente. Tuttavia, capita molto di frequente che i medici approfondiscano le indagini ricorrendo a ulteriori esami e a test più specifici, quali lo studio della conduzione nervosa, l’elettromiografia, i raggi X e gli esami del sangue.
Il trattamento della sindrome del tunnel carpale varia a seconda della gravità e della durata dei sintomi: infatti, quando la sintomatologia è moderata, sopportabile e presente da pochi mesi, l’approccio terapeutico alla condizione è di tipo conservativo; invece quando le manifestazioni sono intense e tali da influenzare negativamente la vita quotidiana ormai da più di 6-10 mesi, la terapia classicamente indicata dai medici è di tipo chirurgico. Il trattamento precoce e tempestivo quindi assicura tempi di guarigione più veloce e riduce in modo importante le probabilità di ricorrere alla chirurgia (la quale allunga enormemente i tempi di recupero).
Tra i trattamenti conservativi per la sindrome del tunnel carpale, figurano il riposo e l’applicazione locale di ghiaccio; l’utilizzo di un tutore di posizione; l’assunzione di un farmaco antinfiammatorio non-steroideo (FANS) e soprattutto la fisioterapia e l’esercizio terapeutico. Esistono degli esercizi di stretching e mobilità del polso che permettono di attenuare la tensione a carico dei tendini passanti per il tunnel carpale con effetto decompressivo nei confronti del nervo mediano.
Poiché la sindrome del tunnel carpale è collegata a determinate attività lavorative, può risultare utile:
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